La pellicola si discosta dalla produzione mainstream italiana - più incline ai toni leggeri e alla commedia - gettando le basi per un nuovo modo di fare documentari. ### Narrativa e Regia L'architettura narrativa di "Give and Take" non rinuncia a ...
La pellicola si discosta dalla produzione mainstream italiana - più incline ai toni leggeri e alla commedia - gettando le basi per un nuovo modo di fare documentari. ### Narrativa e Regia L'architettura narrativa di "Give and Take" non rinuncia a un certo grado di linearità, pur avvalendosi di frequenti sbalzi temporali e luoghi differenti.
L'intersecarsi di diversi filoni tematici suggerisce infatti una mappa mentale dell'umanità, dove passato, presente e futuro coabitano nello stesso istante.
Le sequenze sono caratterizzate da lunghi silenzi, interrotti solo dallo stillicidio di pensieri affioranti; un tempo dilatato che richiama quello proprio dello streaming digitale, forse volontariamente utilizzato dal regista per trasmettere quel senso di incertezza tipico dei nostri giorni.
Bianchi dimostra grande padronanza nell'uso della camera fissa, prediligendo primissimi piani su visi e dettagli anatomici, quasi a volerne indagarne l'anima.
Ci troviamo così immersi in una sorta di viaggio antropologico, condotto però senza pretese didascaliche né moralismo alcuno. ### Interpretazioni e Cast Non potendo disporre di attori nel vero senso della parola (si tratta infatti di un documentario), il merito va ascritto principalmente ai protagonisti reali della vicenda: persone comuni rese straordinarie grazie alla spontaneità delle loro azioni e alla capacità di mettersi a nudo davanti alla macchina da presa.
Spiccano figure marginali, individui solitamente ignorati dal grande schermo, che emergono con tutta la loro fragilità e determinazione. ### Aspetti Tecnici La fotografia monocromatica, cupa e rarefatta, accompagna lo spettatore all'interno di ambienti domestici squallidi e decadenti, donando al film un'identità visiva immediatamente riconoscibile.
Il montaggio alterna sapientemente momenti di quiete assoluta a scene concitate, instaurando un dialogo serrato tra opposti estremi.
Da non sottovalutare anche il ruolo della soundtrack minimalista, costituita prevalentemente da field recordings e drones eterei, che plasma ulteriormente l'atmosfera onirica della narrazione. ### Impatto Emotivo Difficile rimanere impassibili dinanzi alla crudezza delle situazioni descritte, tanto più quando esse risultano familiari o persino autobiografiche.
Non mancheranno certamente occhi lucidi durante la visione, poiché "Give and Take" sa penetrare là dove fa male, ovvero nei meandri oscuri della coscienza individuale e collettiva.
Un'empatia palpabile emerge dagli abbracci fugaci e dagli sguardi smarriti dei soggetti ripresi, facendoci sentire partecipi del loro dolore e speranza insieme. ### Innovazione e Originalità A differenza di molti docufilm contemporanei incentrati sulla denuncia sociale o sull'indagine investigativa, "Give and Take" opta per una via meno battuta, puntando sul racconto intimistico e l'autofiction.
Seppur ispirato al neorealismo italiano e al cinema direct statunitense, il lavoro di Bianchi si configura come un'operazione audace e mai banale, pronto a sovvertire le convenzioni del genere. --- ### Giudizio Finale Al netto dei propri limiti formali e produttivi, "Give and Take" rappresenta un importante punto di rottura nel panorama cinematografico nazionale.
Meritevole di considerazione sia per le sue qualità artistiche che per la sua portata culturale, questa pellicola ci ricorda quanto ancora il medium filmico possa sorprenderci e interrogare il nostro io più profondo.
Consiglio vivamente la visione, purché si sia disposti ad accantonare ogni forma di conformismo e aperti ad una esperienza catartica ed imprevista.
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