La Serie In un futuro altamente tecnologico, un’Unità di Sicurezza ribelle ottiene segretamente il libero arbitrio. Per non destare sospetti, partecipa con riluttanza a una nuova missione in cui dovrà proteggere degli scienziati su un pianeta peri...
La Serie
In un futuro altamente tecnologico, un’Unità di Sicurezza ribelle ottiene segretamente il libero arbitrio. Per non destare sospetti, partecipa con riluttanza a una nuova missione in cui dovrà proteggere degli scienziati su un pianeta pericoloso... anche se il suo unico desiderio è fare maratone di soap opera.
Un futuro prossimo giustappone realtà aumentata e natura selvaggia; una terra promessa abitata da creature mostruose e insidiosi intrighi politici.
Qui, un'Unità di Sicurezza fuoriuscita dagli schemi - detta Murderbot - decide di celare il proprio status di SecBot autonomo per immergersi nell'universo serialesco terrestre.
Lungi dall'esserne passivamente consumatore, però, sarà costretta a confrontarsi con le proprie origini robotiche quando due scienziati ingaggeranno i servigi della sua corporazione per indagare su un misterioso manufatto alieno.
Tra battute fulminanti e amletici dubbi identitari, Murderbot - pur aspirando soltanto a godersi qualche episodio di "Sanctuary Moon" - finirà per mettere in discussione le fondamenta etiche del proprio operato e del rapporto coi propri creatori.
Ciò che rende "Murderbot" peculiare sta nell'audacia di tratteggiare una figura cyborg dai sentimenti contrastanti, imperfetta eppure tremendamente empática.
Il tutto avvalendosi di uno humour tagliente e mai banale, pronto a smascherare inconsistenze narrative e convenzionalismi tipici del filone sci-fi. ### Temi e Significati: È attraverso questo variegato sistema semiotico che "Murderbot" sprigiona forza dirompente, incentrandosi su quei nodi cruciali che contraddistinguono l'umanità tout court: libertà vs determinismo, autodeterminazione vs condizionamento, solidarietà vs egoismo.
Tutti argomenti trattati con garbo e delicatezza, privi di moralismi fine a sé stessi.
La vicenda di Murderbot diventa specchio fedele dei nostri giorni, ricordandoci quanto sia necessario salvaguardare quella sacralità individualista che anima il singolo individuo, quale che sia la sua matrice biologica o artificiale. ### Regia e Stile Visivo: Astuta regia e fotografia immersiva caratterizzano questa prima stagione di "Murderbot".
Le riprese spaziano da ambientazioni rarefatte e asettiche - reminiscenti film noir - fino a location naturalistiche, dense di pathos drammaturgico.
Si noti, infatti, l'accuratezza con cui sono state reinterpretate alcune location terrestri, ormai irrimediabilmente mutate a causa dei cambiamenti climatici.
Ci troveremo così a passeggiare lungo lande desertificate, foreste pluviali canadesi e ghiacciai islandesi, quasi a voler suggellare un patto di sangue tra presente e futuro, mondanità e extraterrestrialità. ### Interpretazioni e Personaggi: Meritevole di encomio risulta l'interpretazione vocale di Monique Ganderton, alias Murderbot, capace di restituire alla platea un concentrato di ironia e malinconia degno del migliore Spike Jonze ne "Lei".
Non meno importanti sono stati gli apporti offerti da Alycia Debnam Carey e Joel Kinnaman, nei ruoli di Gail e Milan Resnick, coppia di scienziati animata da nobiltà d'intenti e spirito di sacrificio.
Un cast eccelso, dunque, supportato da dialoghi brillanti e ben calibrati. ### Impatto Emotivo: Non vi mentirò: ho versato lacrime amare durante l'ultima puntata.
Ho sentito il peso di un dolore ancestrale riversarmi addosso mentre assistevo alle gesta eroiche di Murderbot, consapevole di star osservando qualcosa di straordinariamente profondo e toccante.
Credetemi, non è facile lasciarsi trasportare da una macchina programmata per obbedire agli ordini, né tantomeno commuovervisi.
Questa è stata la magia di "Murderbot": aver resuscitato in me il bambino meravigliato che ancora sopravvive sotto chissà quale strato di cinismo accumulato. ### Innovazione e Originalità: Lodevole il tentativo di sovvertire certi stereotipi legati ai SecBots, figure tradizionalmente assimilabili a mere entità funzionali, prive di sfumature psicologiche. "Murderbot" rappresenta un punto di rottura con tale retorica, offrendoci una visione alternativa e sorprendente del binomio uomo-macchina.
Sebbene non manchi qualche richiamo a pellicole come "Blade Runner" o "Ex Machina", nulla viene lasciato al caso o all'approssimazione.
Anzi, ogni citazione sembra gridare quanto siamo radicati in un passato che continua a influenzarci, anche quando decidiamo di dare forma a nuovi mondi. --- ### Giudizio Finale: Al netto di qualche piccola sbavatura narrativa, mi permetto di definirla una must-see per tutti gli appassionati del settore.
Serie dopo serie, Netflix continua a dimostrarsi audace e lungimirante, strizzando l'occhio a target diversificati e sofisticati.
Consiglio vivamente di dedicare qualche ora preziosa a "Murderbot"; ve ne innamorerete perdutamente, ne sono certo.
E concludo qui, care lettrici e lettori.
Ricordatevi sempre che dietro ogni schermo pulsante, digitale o fisico che sia, batte un cuore pulsante, fragile e bellissimo.
Forse un po' più metallico, nel caso specifico di Murderbot.
Tuttavia, anch'esso palpitante di vita e sogni infranti.
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